È iniziata così una chiacchierata tra amiche a pranzo. L’espatrio divide o unisce la coppia?
Abbiamo parlato tanto e portato i nostri punti di vista. Quello che ne è venuto fuori è davvero interessante e voglio condividerlo con voi, aspettando ovviamente i vostri commenti e punti di vista.
Da cosa dipende l’equilibrio della coppia in espatrio?
Molto è legato da come e quando si parte. Ad esempio: la scelta di espatriare è condivisa? Se come spesso succede è legato al lavoro di uno dei due, il partner che “segue” si ritrova spesso in un nuovo paese senza lavoro, sia per obbligo (molti paesi non danno visto che permette una occupazione di nessun tipo, nemmeno volontaria) o perché appunto ci si è sposati per seguire il coniuge e ci si deve reinventare. Questo secondo le statistiche è uno dei motivi principali di malessere all’interno della coppia. Sentirsi un peso e non avere una indipendenza economica è un problema che va sviscerato subito.
Spesso infatti si parte pensando alle cose pratiche (scelta scuola, casa, quartiere etc) ma non si discute delle cose che in realtà sono importanti: il benessere degli individui. Una cosa che dobbiamo avere tutti chiaro è che l’espatrio si fa INSIEME. Se uno dei coniugi deve partire per motivi di lavoro, il partner che lo segue con coscienza sta dando un apporto molto importante per cui i soldi che ne vengono fuori sono DELLA COPPIA. Credo comunque che questo sia alla base di ogni rapporto e non sia importante il dettaglio dell’espatrio, ma poiché questo è uno dei punti di discussione più ricorrenti mi premeva metterlo in chiaro subito. Se uno dei due ha dei dubbi chiariteli immediatamente perché la questione economica crea grossi disagi. Non abbiate paura di parlare dei soldi, non è un tabu e non lo deve essere tantomeno in un matrimonio.
La paura di lasciare una confort zone è normale ma questo non vi deve fermare se pensate che l’espatrio possa darvi migliori possibilità in campo lavorativo o umano. Con un po’ di lavoro riuscirete a ricrearvi il vostro regno e vedrete quante belle avventure vivrete!
La ricerca del “conosciuto” aiuta?
Quante volte andiamo in un nuovo paese e ci lamentiamo di quanto sia diverso dalla nostra patria?
Lo è, facciamocene una ragione.
Il cibo, la gente, la lingua. I nostri amici non ci sono, e quelli che troveremo saranno diversi da quelli che abbiamo lasciato. Quando questo punto ci sarà chiaro riusciremo a vivere meglio ovunque. Anche noi cambiamo. Non radicalmente certo, ma anche il nostro partner può risultare diverso in alcune cose e questo destabilizza spesso la coppia. Pensate a chi in patria aveva un lavoro poco soddisfacente e con l’espatrio si ritrova a guadagnare bene e avere realizzazione professionale. Quanta fiducia in sè può dare questo fatto? Vien da se che questo modifichi gli atteggiamenti verso il mondo e può destabilizzare la coppia. Parlatene, non abbiate timore. Sono tutte cose che verranno fuori e meglio non accumularle.
Si cambia in espatrio ma si può cambiare anche semplicemente cambiando lavoro nel proprio paese. Quindi anche se spesso si dice che gli expat in coppia divorziano o litigano più degli altri non credeteci!
Come vivete la relazione di coppia?
E qui veniamo naturalmente ad un altro punto fondamentale. La mia amica Manuela è al suo primo espatrio qui. Discutiamo spesso su cosa questo comporti e sono venute fuori tante cose. Una di queste è: come vivete la relazione di coppia?
Una cosa che lei ha notato tanto è che spesso le coppie all’estero vivono “in simbiosi”. Non c’è individualità e ci si muove in gruppo. Poche uscite tra donne, poche cose fatte al di fuori della famiglia etc. Questo può dipendere molto dal paese ma tanto dalle persone che si incontrano, ma le posso dare ragione per alcune cose.
Questo colpiva anche Elisabetta, con cui discutevamo l’importanza di avere hobby individuali e cercare di essere indipendenti dal partner sia economicamente che a livello di amicizie.
Come chiedeva Francesca , è possibile che le coppie all’estero siano più unite perché ci sono “solo” loro l’uno per l’altro? È vero che quando si parte si può fare conto solo sul partner, almeno nel primo periodo, perché e’ il nostro punto fisso, la nostra unica certezza quando lasciamo tutto.
Una cosa che mi sento di dire è che questo dipende tantissimo dalla propria personalità , poco dipende da espatrio o meno. Ci sono persone che amano fare le cose insieme al partner, altre che stanno bene da sole, altre che hanno bisogno degli amici al di fuori della coppia… Ognuno ha il proprio modo di prendersi del tempo per se con o senza compagno. Non sentiamoci in colpa se vogliamo uscire sole, o con le amiche, o in coppia. Facciamo quello che ci fa stare bene!
Difficolta della coppia expat
Vivere una relazione di coppia è già una sfida normalmente, figuratevi quando si lascia tutto e si parte! Nessun punto fisso, nessuna certezza. Solo tu e il tuo compagno/a. Nuovo paese, nuova lingua, nuovo lavoro, nuovo tutto. E spesso, non necessariamente più bello di quello che abbiamo lasciato!
Gia’ anche solo il problema scuola per le coppie con figli è uno scoglio enorme. Andrà bene questo sistema scolastico? Come farà quando dovremo tornare in patria? Ma riuscirà a studiare in una lingua non sua?
Uno dei problemi più grossi è che spesso il carico mentale di tante decisioni sono a carico di solo uno dei partner. Uno si butta sul nuovo lavoro e lascia all’altro ogni decisione. Parlatene e trovate una soluzione. Cercate aiuto esterno per alleggerirvi di qualcosa. Fare gli eroi cercando di fare tutto porta a malesseri psicologici e fisici che rovineranno la vostra avventura. Cercate subito persone su cui contare, le troverete. Come vi ho raccontato già , fare amicizia all’estero è un lavoro, ma è necessario!
L’espatrio unisce la coppia?
La risposta è personale. Può unire o dividere ma tanto dipende da come la si vive. Certo che con l’espatrio si devono affrontare molte sfide che stando sempre nello stesso posto non avremo mai dovuto affrontare. Lati del nostro carattere possono venire fuori e non eravamo pronti a conoscerli. Il diverso modo di gestire lo stress è spesso causa di incomprensioni. C’è chi vuole ignorare un problema e chi lo vuole sviscerare in ogni suo angolo. Chi ha bisogno di un aiuto esterno e chi deve riflettere da solo. Parlatene. Chiedete all’altro: cosa posso fare per te?
Una domanda semplice ma che può risolvere tanti problemi.
La capacità di adattamento alla nuova realtà è un altro punto da tenere a mente. Riuscire ad inserirsi in un nuovo contesto in tempi diversi può causare malessere nella coppia. Questo dipende tanto dal nostro carattere quindi non facciamocene una colpa, e non facciamone una colpa al nostro/a compagno/a.
Come avete vissuto l’espatrio di coppia? Cosa ne pensate? L’espatrio unisce o divide?
Nadja, Australia
Photo by Fabrizio Verrecchia on Unsplash
ottima riflessione che ho proposto a dei conoscenti. è vero, ristabilire alcuni equilibri è importante, e il lavoro è una delle cose primarie. Uno dei miei dilemmi è come arrivare al punto in cui ci si guarda in faccia e si dice finalmente: “ok partiamo”. Io l’ho deciso da diversi anni, e per altre motivazioni ancora non avevamo fatto il passo. Ora Covid e Brexit ci rallentano ma mi domando se e quando questo momento “clou” arriverà , perché mica lo vedo tanto convinto il mio lui… hehe